Regia Trazzera Calascibetta - Gangi
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    Il sistema viario esterno della città di Calascibetta, è la testimonianza manifesta e tangibile di un passato molto attivo dove avevano grande rilevanza: comunicazioni, movimenti e commerci. Lo stesso sistema viario strategico per le comunicazioni dell’epoca, fu ritenuto valido per molti secoli, tanto da essere inglobato nelle regie trazzere. Queste antiche strade sono la dimostrazione dell’importanza storica, economica e di strategia logistica acquisita dalla città sin dall’ XI secolo con l’insediamento normanno e gli sviluppi successivi ricchi di avvenimenti straordinari.

La posizione geografica centrale della città ha permesso la nascita nel corso dei millenni di una ragnatela viaria che spaziava a raggiera sul territorio e permetteva di raggiungere tutti i principali centri dell’Isola, in modo da collegare la città con i tre mari che bagnano la Sicilia.
Parecchie di queste strade antiche che avevano origine da Calascibetta erano Regie Trazzere. La riscoperta e la valorizzazione di tali tracciati sotto gli aspetti: naturalistico, storico, paesaggistico, etnoantropologico, artistico, archeologico, ci consentono di guardare al futuro senza dimenticare il passato.

La più antica di queste strade, già conosciuta dal 450 a.C., era stata tracciata dai greci e collegava la città di Siracusa con Thermai, l’attuale Termini Imerese, il cui tracciato appunto attraversava le aree di Palagonia, Calascibetta ed Alimena. In seguito con l’avvento dei Normanni furono regolate le grandi vie di comunicazione che presero il nome di “Regie Trazzere”.
Il termine “trazzera” significa strada diritta, infatti univa una città come luogo di origine ad un’altra come destinazione ed il suo percorso è quasi rettilineo, ma non teneva conto a volte delle eccessive pendenze lungo il suo tratto.
La regia trazzera Calascibetta–Gangi, prosegue per le campagne dell’area xibetana e giunge nei pressi del borgo di Cacchiamo. In quel luogo si possono visitare la villa masseria appartenuta al barone Bongiorno di Gangi, e l’annessa cappella privata di S. Giuseppe, caratterizzata da affreschi del XVIII sec. di Giovanni Tresca.
Il tracciato in quest’area, attraversa la necropoli di Realmese, è costeggiato da numerose piante aromatiche selvatiche tra cui emerge il profumo intenso del timo.
L’antica arteria continua per l’attuale strada detta della “Menta” e costeggiando Bordonaro e l’antico castello di Re Giovanni *, a pochi chilometri da Cacchiamo, prosegue per Gangi raggiungendo successivamente la città di Cefalù sul mar Tirreno.

La località di Re Giovanni figura riportata nella cartina della Sicilia del XVI sec. affrescata nella galleria delle carte geografiche dei Musei Vaticani a Roma.